Le origini della casa sono molto antiche infatti le prime notizie di Casa Meo sono cirda del 1200 dove viene identificata come di una torrre di guardia e dogana. Poi intorno al 1500 la casa viene modificata ed ampliata per ospitarvi un convento.
Successivamente, intorno al 1614, alcuni membri della famiglia Grifoni, originari di Poppi, si trasferirono a Pagliericcio dove proseguirono l’attività laniera, che già avevano in Stia, impannando e gestendo le gualchiere esistenti.
Dopo il 1832 tutti i beni di Pagliericcio adibiti all’Arte della Lana passarono a Bartolomeo, Giuseppe e Luigi Grifoni; la proprietà rimarrà indivisa per centocinquant’anni fino allo scioglimento della ditta avvenuto ai giorni nostri Una caratteristica del Lanificio Grifoni fu di lavorare sempre ed esclusivamente lana nuova, senza impiego di lana meccanica, come invece erano usi adoperare, pur se in minima percentuale, gli altri lanifici del Casentino.
La sua produzione si basava essenzialmente sulle forniture fatte ai conventi e alle certose; perfino quelle francesi, come la Certosa di Grenoble, acquistava stoffe a Pagliericcio.
I Grifoni furono anche abili fabbricanti del panno del Casentino, panno con il ricciolo che ha caratterizzato la vallata. (tratto da: “L’arte della Lana in Casentino” di Pier Luigi della Bordella). La più grande ed ampia casa dell’intero paese, costruita nel 1521, continua a portare il nome dell’illustre proprietario: Bartolomeo Grifoni, da cui il nome Casa Meo.